Venerdì 31 Marzo – ore 20.30 al Teatro L. Bratuž di Gorizia sarà presentato il concerto dal titolo DA VIENNA ALLA CALIFORNIA – DALL’OPERETTA AL MUSICAL TARGATO DISNEY NEL CENTENARIO DELLA SUA FONDAZIONE con protagonisti Andrea BINETTI – tenore, da diversi anni occupato nella trascrizione e riduzione di Operette, di cui anche cura la regia e gli allestimenti per l’Associazione Internazionale dell’Operetta e in diversi Teatri in Italia e all’estero; Stefania SECULIN – cantante e attrice, specializzata nel genere musical, diplomata alla BSMT di Bologna, spazia tra vari generi musicali, dal musical, al pop, dall’opera, all’operetta, al jazz e alla musica italiana; Eleonora LANA – pianoforte, specializzata nel repertorio cameristico, nel 2013 ha fondato il trio vocale swing Les Babettes, con il quale si esibisce in numerosissimi teatri e festival in Italia e all’estero e partecipa a trasmissioni televisive e radiofoniche. In programma musiche da operette di E. Kalman, C.Lombardo. V. Ranzato, F. Lehar al musical di F. Loewe, A.L. Webber e C. Porter fino alle musiche dai film Disney “La Bella e la bestie”, “Biancaneve e i sette nani” e “Mary Poppins”. Una serata musicale di piacevole ascolto.
VENERDÌ 17 MARZO 2023 – ore 20.30 al Teatro L. Bratuž di Gorizia avrà luogo il concerto dal titolo “Da Venna a Parigi” con il duo composto da Antoni ORLOWSKI – violoncello (Polonia), vincitore di numerosi concorsi nazionali per giovani musicisti, insignito del premio per “una personalità musicale eccezionale” durante il Festival Int. di Musica&Master Class a Pila in Polonia, e da Mizuho FURUKUBO – pianoforte (Giappone), vincitrice di premi nazionali e internazionali, selezionata come borsista del Bayreuther Festspiele dallʼAssociazione “R. Wagner” di Venezia, nel 2022 pianista ufficiale del 41° Concorso Int. di Violino “Premio Rodolfo Lipizer” di Gorizia. Saranno eseguite tre Sonate: L. van Beethoven, Sonata n. 5 in Re maggiore op. 102 n. 2 per violoncello e pianoforte; F. Schubert, Sonata in La minore “Arpeggione” per violoncello e pianoforte, D. 821; C. Frank, Sonata per violoncello e pianoforte in La magg., tre capolavori assoluti per la formazione pianoforte-violoncello.
GLI OTTONI DEL CONSERVATORIO DI MUSICA “J. TOMADINI” DI UDINE
VENERDÌ 3 MARZO 2023 al Teatro L. Bratuž di Gorizia – ore 20.30 avrà luogo il concerto dal titolo AERE FRAGMENTA con GLI OTTONI DEL CONSERVATORIO DI MUSICA “J. TOMADINI” di Udine. L’ensemble è composto dal docente di Tromba Carlo BELTRAMI, dal docente di Trombone e Direttore della compagine Sergio BERNETTI e dagli studenti delle Classi di Ottoni del Conservatorio udinese. Saranno eseguite musiche di Tielman Susato, George Friedrich Händel, Henry Purcell, Giuseppe Verdi, fino a Hoagy Carmichael, Bill Conti, George Gershwin, Chris Hazell, John Kander e Andrea Catozzi. Il concerto offrirà l’occasione di ascoltare strumenti, non consueti nel ruolo del solista, nell’esecuzione di celebri temi quali la Marcia trionfale dell’Aida con gli squilli delle trombe in primo piano e motivi evocativi e soffusi quali Summertime, Stardust, nonché il brillante tema dal film “Rocky”.
QUATTRO SECOLI DI MUSICA CON GLI OTTONI E I SOLISTI DEL CONSERVATORIO “J. TOMADINI” DI UDINE
Gli ottoni del Conservatorio di Musica “J. Tomadini” di Udine venerdì 3 marzo si sono esibiti al Teatro L. Bratuž di Gorizia nel concerto intitolato “Aere fragmenta”. L’ensemble comprendeva 18 studenti delle Classi di Ottoni del Conservatorio udinese, il docente di Tromba Carlo Beltrami, il Direttore del complesso Sergio Bernetti, a sua volta docente di Trombone. Sono stati presentati “quattro secoli di musica” – così aveva preannunciato Beltrami – a cominciare da due Danze dalla rinascimentale Suite del fiammingo Tielman Susato, musicista ed editore musicale – pubblicò per primo composizioni di Orlando di Lasso – per proseguire con la solenne Trumpet Tune and Air del londinese secentesco e musicalmente assai prolifico Henry Purcell e poi L’arrivo della regina di Saba, tratto dal terzo Atto dell’oratorio Solomon, ispirato alle pagine della Bibbia, di George Friedrich Händel anche lui fecondo compositore. Da subito, quindi, un salto a ritroso nella riconoscibile e inconfondibile atmosfera sonora della musica barocca, caratterizzata – in estrema sintesi – da una parte dall’intento di stupire l’ascoltatore e dall’altra di immalinconirlo con arie struggenti. Decisamente piacevole all’ascolto l’incipit vigoroso dell’ensemble, diretto con gesto deciso e allo stesso tempo affabile dal M° Bernetti. Poi un salto temporale con Stardast di Hoagy Carmichael e Belzebù, un’Aria contemporanea di Andrea Catozzi e a concludere la prima parte della serata l’anonimo Tradizionale irlandese “Londonderry Air”, pubblicato per la prima volta nel 1855 da George Petrie nel libro The Ancient Music of Ireland. Vanno evidenziati durante questa parte del concerto anche le efficaci performance solistiche di Valerio Zanino, Martina Lingilio e Matteo Fontanot, studenti che comprovano l’efficacia dello studio e dell’insegnamento dei loro docenti. Come nota a margine, piace sottolineare che al concerto era presente anche la dott.ssa Flavia Brunetto, Direttrice del “Tomadini”, Conservatorio statale con cui l’Associazione Lipizer è in partenariato. Ha aperto la seconda parte della serata la celeberrima e “squillante” Marcia trionfale dal II Atto dell’Aida di Giuseppe Verdi, cui sono seguite esecuzioni di brani di autori moderni, iniziando da Summertime da Porgy and Bess di George Gershwin, solista alla tromba il M° Beltrami, e Three Brass Cats e Kranken di Chris Hazel per terminare con New York New York, brano scritto da John Kander per il film omonimo di Martin Scorsese del 1977, pure bis richiesto e onorato dalla compagine udinese, divenuto inno ufficiale della città statunitense. Un concerto, dunque, che ha offerto la gradevole e intelligente occasione di ascoltare gli ottoni nei ruoli di brass orchestra e di solista nell’esecuzione di temi noti o nuovi per lo spettatore. Gianni Drascek
VENERDÌ 17 FEBBRAIO 2023 – ore 20.30 al Teatro L. Bratuž di Gorizia in Prima esecuzione nazionale sarà presentato LA MELODIA DEL GIOVANE DIVINO, Progetto di Edutainment con Monologo e Musica – Drammaturgia e libretto a cura di Thomas TUROLO e Virginio ZOCCATELLI – Testi poetici di CARLO MICHELSTAEDTER – Musiche originali di Virginio ZOCCATELLI, dedicato al “giovane divino”, così definito da S. Campailla. Protagonista l’ENSEMBLE DELL’ACCADEMIA SECOLO XXI con Marcello DEFANT – violino, solista e camerista che si è esibito nelle sale più importanti del mondo; Cecilia PILATI – violoncello, attiva come camerista, suona in varie formazioni esibendosi in rinomate stagioni musicali italiane, prediligendo il repertorio barocco e classico; Sonia BALLARIN – pianoforte, diplomata in organo, clavicembalo e discipline musicali/clavicembalo, attiva come pianista in vari ensemble e compositrice; Thomas TUROLO – voce recitante, attore, regista e sceneggiatore. In programma musiche di V. Zoccatelli “compositore eclettico riconoscibile per aver sviluppato una varietà di stili e linguaggi che mirano a conoscere il mondo e indagare la profonda interiorità umana”, anche trascrittore dei brani in concerto di G. Mahler e A. Schönberg.
CARLO MICHESTAESTER IL “GIOVANE DIVINO” IN PAROLE E MUSICA
La Stagione “Elena Lipizer” 2022-23 ha dedicato a Carlo Michelstaedter il concerto di venerdì 17 febbraio al Teatro L. Bratuž di Gorizia. È stato presentato in Prima esecuzione nazionale “La melodia del giovane divino”, un progetto di edutainment con monologo e musica, drammaturgia e libretto a cura di Thomas Turolo e Virginio Zoccatelli, autore delle musiche originali e delle trascrizioni di brani G. Mahler e A. Schönberg, con testi poetici dell’Autore goriziano. La piéce, strutturata su tre piani coesi dialetticamente, uno biografico, uno poetico e uno musicale, ha presentato al numeroso pubblico presente in sala una ricostruzione veridica e non scontata della “persona” più che del celebrato e noto personaggio. Il che va a pieno merito degli ideatori del progetto, che denota un approfondimento del pensiero filosofico e della poetica di Michelstraedter, aldilà di molti stereotipi biografici talvolta unidirezionali. Protagonista musicale del concerto l’Ensemble dell’Accademia Secolo XXI, formato dal violinista Marcello Defant, solista presente nelle sale più importanti del mondo; la violoncellista Cecilia Pilati, camerista attiva con varie formazioni in rinomate stagioni musicali; la pianista Sonia Ballarin, organista, clavicembalista e compositrice. Voce narrante e punto di riferimento “tempistico” dell’intero concerto l’attore, regista e sceneggiatore Thomas Turolo, di cui va evidenziato meritoriamente il tono propositivo e discorsivo del suo “racconto”. Il M° Zoccatelli all’inizio della serata aveva tracciato un inquadramento musicale del periodo storico coevo al Nostro, giustificando la scelta dei due compositori, Mahler e Schönberg, rappresentativi del passaggio tra ‘800 e ‘900, evidenziandone nel contempo le caratteristiche musicali e stilistiche. Collante giustapposto del percorso biografico-poetico le musiche di Zoccatelli, compositore i cui “lavori più recenti iniziano con posizioni personali postmoderne e decostruttiviste e raggiungono una inedita forma linguistica che pone al centro del lavoro poetico l’articolazione di frammenti di melodie inserite in un contesto più ampio di blocchi armonici e tecniche contrappuntistiche”: da ciò, tra musiche originali e trascrizioni, un amalgama musicale unitario, stilisticamente individuabile, proposto dal trio di esecutori con chiarezza e incisività. A segnare il percorso poetico di Michelstaedter, i celebri versi “Vita, morte,/la vita nella morte,/morte, vita,/la morte nella vita” dal “Canto delle crisalidi” e l’altrettanto noto “far di se stesso fiamma” dalla “Persuasione e la rettorica”, tesi di laurea mai discussa: recitati, anzi detti e offerti, da Turolo senza sottolineature enfatiche o peggio attoriali. È stata porta, dunque, una “biografia in parole e musica” di indiscutibile pregio, nella quale gli spettatori sono stati infine coinvolti attraverso un invito all’ascolto ad occhi chiusi di 23 note scandite al pianoforte, tante quanti gli anni di vita di Carlo Michelstaedter. Applausi meritati del pubblico e a concludere il concerto l’esecuzione del melodicamente contemporaneo “Canto alla luna” di Zoccatelli. Gianni Drascek
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2023 – ore 20.30 al Teatro “L. Bratuž” di Gorizia avrà luogo, in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica “G. Tartini” di Trieste, il concerto della 43ª Stagione concertistica “Elena Lipizer” 2022-2023, dal titolo LA VIA DELLA SPERANZA. Saranno protagonisti della serata il soprano Aida TURGANBAYEVA (Kazakistan), il mezzosoprano Dragana PAUNOVIĆ (Serbia) e il pianista Andrea FURLAN (Croazia), tutti laureati brillantemente al “Tartini” di Trieste, partecipanti a importanti masterclass e vincitori di concorsi internazionali. In programma: R. SCHUMANN: 3 Zweistimmige Lieder op. 43, Wenn ich ein Vöglein wär’, Herbstlied, Schön Blümelein [3 canti a due voci op. 43: Se fossi un uccellino – Canzone d’autunno – Bellissimi fiorellini]; S. RACHMANINOV: Qui Bene; Abay KUNANBAIULY: Көzіmnің / Қаrasy; Milan PREBANDA: Niz bašču, Mila nane; Petar KRSTIĆ: Nimfa; A. DVOŘÁK: Moravské dvojzpěvy op. 32, Holub na javoře (Nr. 6), Skromná (Nr. 8), Zajatá (Nr. 11) [Moravia Duo op. 32, Piccione sull’acero (n. 6) – Modesto (n. 8) – Prigioniero (n. 11)]; Joaquín Turina PÉREZ: Poema en forma de canciones, III.“Cantares” op. 19, Tres arias: “Rima” op. 6; Federico Moreno TORROBA: Maria Manuela (Zarzuela), Rosa Rosita; Fernando OBRADORS: Classical Spanish Songs, Chiquitita la novia (nr. 7); Miguel MARQUÉS: El anillo de hierro (Zarzuela), Lágrimas mías.
LA VIA DELLA SPERANZA ATTRAVERSO LA MUSICA
Il soprano kazako Aida Turganbayeva, il mezzosoprano serbo Dragana Paunoviće il pianista croato Andrea Furlan, tutti laureati nelle rispettive specialità al Coservatorio Statale “G. Tartini” di Trieste, sono stati i protagonisti del concerto di venerdì 3 febbraio 2023al Teatro “L. Bratuž” di Gorizia. Si è trattato di “un viaggio culturale e musicale” – così è stato definito dal pianista Furlan – dal titolo “La via della speranza”, implicitamente ottimistico e utilmente intenzionale, visti i tempi che stiamo vivendo. Per iniziare sono stati presentati i 3 Zweistimmige Lieder op. 43, “Wenn ich ein Vöglein wär’, Herbstlied, Schön Blümelein” (Se fossi un uccellino-Canzone d’autunno-Bellissimi fiorellini) di R. Schumann, poi attraverso “Qui Bene” di S. Rachmaninov e il “Moravia duo” op. 32 di A. Dvorak, si è fatta sosta nell’Asia centrale con il compositore Abay Kunanbaiuly (1845-1904), considerato il fondatore della letteratura kazaka, di cui sono state eseguite le liriche “Көzіmnіh/Kаrasy” (I miei occhi/Aspetto). Il “viaggio musicale” è proseguito nella Bosnia-Erzegovina del compositore e didatta Milan Prebanda (1907-1979) con “Niz bašču” e “Mila nane” (Giù per il giardino, Menta dolce), per giungere nella limitrofa Serbia del noto compositore e direttore d’orchestra Petar Krstić (1877-1957) con la sua “Nimfa”. Significativa e interessante la scelta di far conoscere questi autori dal lirismo e dalla musicalità, per certi versi, spiccatamente “nazionale”. Il trio pianoforte-soprano-mezzosoprano, in comprovata sintonia, ha eseguito con trasporto e tecnica impeccabile quanto proposto al presente pubblico di intenditori: vocalità ampia e intensa, pianismo di coprimarietà in un insieme di notevole levatura. E poi, con uno stacco stilistico e un salto geografico, il trio ha presentato musiche di tutt’altra tempra e atmosfera. Sono state eseguite musiche dal “Poema en forma de canciones” del sivigliano Joaquín Turina Pérez, dei brani tra cui due zarzuele – composizione letteraria inaugurata da Calderon de la Barca nel secolo XVII – una del madrileno Federico Moreno Torroba e una del palmesano Miguel Marqués, e infine quelli del catalano Fernando Obradors. Atmosfere spagnole, dunque, con effetti spesso (melo)drammatici: “Lacrimas mias”. Anche in questo caso le cantanti si sono espresse con vocalità ed interpretazione diverse da quelle richieste nella prima parte della pièce. Come annunciato all’inizio del concerto, “una sorpresa”: un bis accolto dal pubblico con visibile compiacimento e che di per sé poteva avere una parte primaria della serata: il “Duo des fleurs” dall’opera Lakmé di di L Delibes, celeberrimo banco di prova, qui superato egregiamente, del duo soprano-mezzosoprano. Un madley “classico” geografico di tre giovani esecutori con già alle spalle meritati successi e riconoscimenti. Gianni Drascek