Da Shostakovich a Piazzolla: Latino Mediterraneo

Venerdì 21 Ottobre 2022ore 20.30 al Teatro “L. Bratuž” di Viale XX Settembre – Gorizia avrà luogo per la Stagione concertistica “Elena Lipizer” 2022-23, grazie al contributo del Ministero della Cultura, del Comune di Gorizia e il sostegno e il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, il concerto dal titolo Latino Mediterraneo – Da Shostakovich a Piazzolla con FEDERICO MONDELCI – sassofoni e SIMONE ZANCHINI – fisarmonica. Saranno eseguite musiche di D. Shostakovich, P. Iturralde, L. Bacalov (dal film Il postino), E. Morricone (da C’era una volta il west), J. Girotto, G. Iorio, A. Ramirez, H. Pascoal, A. Piazzolla (Ausencias, Oblivion, Libertango). Il sassofonistaa Federico Mondelci è da oltre trent’anni uno dei più apprezzati interpreti della scena internazionale, si è esibito come solista con oltre 50 orchestre. Il suo repertorio comprende pagine “storiche” ma anche la musica contemporanea, affiancando così il suo nome accanto a quelli dei grandi autori del ‘900, tra cui Nono, Berio, Glass, Donatoni, Sciarrino, Scelsi, Piovani, eseguendone le composizioni spesso a lui dedicate. Il fisarmonicista Simone Zanchini è tra i più interessanti e innovativi del panorama internazionale, la sua ricerca si muove dalla musica contemporanea, acustica ed elettronica, alla sperimentazione sonora e al jazz, sfociando nell’improvvisazione. È leader di vari gruppi coi quali si è esibito nei più importanti festival internazionali, dalla Francia alla Svezia, dall’Etiopia al Giappone. La collaborazione tra i due musicisti è di lunga data e dà luogo a concerti di grande valore musicale.

LATINO MEDITERRANEO. DA SHOSTAKOVICH A PIAZZOLLA

Il secondo incontro musicale della Stagione Concertistica “Elena Lipizer” 2022-23, datato venerdì 21 ottobre 2022, si è pregiato della presenza sul palco del Teatro L. Bratuž di Gorizia di due celebri musicisti: Federico Mondelci ai sassofoni e Simone Zanchini alla fisarmonica. L’autorevolissimo curriculun di entrambi e la loro lunga collaborazione ha dato luogo ad un concerto di evidente significato musicale e di piacevole ascolto. Mondelci, docente, camerista, solista, direttore d’orchestra e sassofonista presente sui più prestigiosi palcoscenici del mondo, ha presentato con garbata dialettica il percorso musicale tracciato con Zanchini, anche lui docente, leader di vari gruppi musicali e attualmente uno dei fisarmonicisti più innovativi. Per prima cosa, il ringraziamento al prof. Qualli, che ha reso possibile ancora una volta la presenza del duo alla “storica Stagione concertistica legata al nome di Rodolfo Lipizer” e il ricordo di Elena Lipizer “persona squisita, affabile e di grande valore”, a cui viene dedicato il concerto. Poi ad iniziare, il notissimo Walzer n. 2 di D. Shostakovich, che ha dato modo di constatare fin dall’inizio le eccezionali qualità anche virtuosistiche e interpretative dei due musicisti. A seguire, Paquena Czarda di P. Iturralde e due brani tratti da musiche da film: la trascrizione del tema di L. Bacalov del film Il postino, che gli valse il premio Oscar per la colonna sonora, e l’emozionante e notissima musica di E. Morricone da C’era una volta il West di S. Leone. A concludere la prima parte della serata due brani dell’argentino naturalizzato italiano J. Girotto: La poesia, introdotta dal battito e dalla reiterazione di una nota bassa sulla fisarmonica, quasi a riprodurre “il battito del cuore”, per dare luogo poi a virtuosismi di entrambi gli interpreti, eseguiti con sorprendente scioltezza come nella successiva Morronga la Milonga, brano legato alla tradizione musicale argentina e scritto espressamente per sax e fisarmonica, in cui Zanchini ha improvvisato un eccezionale assolo jazz. Sagra d’estate, del pianista e bandoneonista G. Iorio, ha aperto la seconda parte del concerto, cui è seguito Alfonsina y el mar di A. Ramirez, “triste storia di una giovane ragazza suicida”, il cui testo poetico è stato letto da Mondelci – una spettatrice di origine sudameriacana a fine concerto precisa a Mondelci che purtroppo si tratta di una storia vera e non solo di una finzione poetica – e ancora Chorino pra ele di H. Pascoal in un duo di funambolici affiatamento e improvvisazione. Ausencias, Oblivion (caratterizzato da un’improvvisazione quasi organistica di carattere bachiano di Zanchini) e Libertango di A. Piazzolla, brani che sono divenuti un’accattivante prassi musicale che ascoltando ripeti mentalmente, qui eseguiti in modo originale e ricchi di spunti interpretativi pur nel rispetto del testo musicale. In definitiva, un concerto che avrebbe meritato un’affluenza ben maggiore sia per l’assoluto valore musicale sia per la godibile qualità, terminato con un bis dedicato al numeroso pubblico presente: Escualo di A. Piazzolla.  Gianni Drascek

Ottobre 18th, 2022