Orchestra “Tiepolo Barocca” del Friuli Venezia Giulia

Venerdì 6 Maggio 2022 al Teatro L. Bratuž di Gorizia l’Orchestra “TIEPOLO BAROCCA” del Friuli Venezia Giulia è stata la protagonista del penultimo concerto della Stagione Concertistica “Elena Lipizer” 2021-2022. Si tratta di una delle migliori orchestre italiane di musica antica, i cui componenti si sono perfezionati nei principali istituti musicali europei sotto la guida di eminenti studiosi di prassi esecutiva antica. Inoltre l’ensemble nell’esecuzione di composizioni barocche e classiche usa strumenti originali e si basa sullo studio filologico dei trattati dell’epoca. Tutto ciò rende l’orchestra un punto di riferimento nello sviluppo di una cultura musicale “alta”.

Rimarchevole la compattezza sonora dell’insieme degli archi, composto da M. Zanatto-violino. M. Spinazzè-violino. A. Scatola-violino, A. Lanaro-viola, l. Ranzato-viola, G. Giusberti-violoncello, D. Rosi-contrabbasso, al cui interno sono stati apprezzati solisti A. Busettini-cembalo, D. Cal-tromba naturale, M. Antonello – oboe. Ad iniziare due composizioni di T.G. Albinoni, l’impetuosa Sinfonia avanti l’opera Zenobia con assolo di tromba e il Concerto in Re min. per oboe op. 9 n. 2, cui sono seguite altre, altrettanto marcatamente e suggestivamente “barocche”, di J.H. Schmelzer (unico autore vissuto interamente del XVII sec.) nel suo Lamento sopra la morte di Ferdinando III Harmonia a 5 col basso continuo, in onore dell’imperatore asburgico del S.R.I. morto nel 1637, e poi F.J. de Castro, J.J. Fux con la partita in Do magg. K 331 “Turcaria”, composizione scritta ”à la mode” nell’ambito della “turcherie” in voga nel ‘700 (e oltre), si vedano per esempio il Rondò alla Turca di Mozart e la Turkish March di Beethoven, secolo che – spingendosi geo-culturalmente più a est – vedrà in auge la “chinoiserie”… per giungere fino alla Madama Butterfly di Puccini del 1904. Ancòra, nella Battalia à 10 di Hans von Biber (secondo P. Hindemith il maggiore compositore pre-bachiano) vengono rappresentati i vari momenti di una battaglia: dopo il Presto iniziale, Die liederliche Gesellschaft von allerlei Humor (La dissoluta compagnia di ogni sorta di umorismo) ad indicare l’incontro dei lanzichenecchi provenienti da tutte le parti d’Europa gli archi vengono suonati tutti allo stesso momento con un “modernissimo” se non contemporaneo effetto cacofonico, poiché ogni musicista suona la sua partitura in assoluta dissonanza con gli altri per significare la diversità delle lingue dei soldati fino a quando non si accordano per parlarsi; e poi in der Mars (la marcia) la carica dei cavalli con gli schiocchi di frusta riprodotta dal battito dei piedi dei musicisti, quindi la battaglia (die Schlacht) e l’accorato Lamento-Adagio finale con il primo violino che intona un canto funebre. Come non includere in un concerto di musica barocca A. Vivaldi! L’ensemble infatti ha presentato parte del Concerto per tromba e oboe RV 781, in cui i due solisti hanno dialogato con chiarezza tecnica e sonora, accompagnati dagli archi che, con pari efficacia nell’intera performance, hanno condiviso eguale primarietà. Questo pezzo è stato anche il bis finale di una serata caratterizzata da cultura musicale, finezza interpretativa e piacevole ascolto.

Gianni Drascek

Maggio 13th, 2022