Nobile, sorprendente Chitarra

Il chitarrista Riccardo Bertossa, allievo di F. Cascioli e diplomato al conservatorio “G. Tartini” di Trieste nella classe di Pierluigi Corona, si definisce “musicista per passione e fisico per mestiere”, alternando così lo studio della musica a quello della fisica della materia. Lavora presso la SISSA di Trieste ed è insegnante di chitarra classica presso l’istituto di Musica A. Vivaldi di Monfalcone, si esibisce da solista e come componente della Gorizia Guitar Orchestra, con cui ha registrato due CD, “Aranjuez” e “Italian Concerts”. Venerdì 21 maggio 2021 è stato il protagonista sul palco del Teatro L. Bratuž di Gorizia del quarto concerto della riprogrammata Stagione Concertistica “Elena Lipizer”. Nella prima parte, in un incipit di evidente impegno, ha affrontato i noti e ostici Preludio BWV 999, Fuga BWV 1000, Partita BWV 1006, Preludio e Fuga da BWV 998 di J.S. Bach, brani che hanno messo in luce da subito le evidenti qualità tecniche e chiarezza di suono, non disgiunte dalla sensibilità, dell’esecutore. A seguire di V. Asencio, pianista e compositore valenciano, da “Collectici íntim”, “intima” collezione in cinque parti scritta nel 1965 per l’alunno diventato poi celebre chitarrista Narciso Yepes e celebrata da Andrès Segovia, “I. La Serenor” – la serenità -, la cui interpretazione ha trasmigrato l’ascoltatore in una tonale e malinconica atmosfera iberica, riproposta in seguito in altri brani. La prima parte del recital si è conclusa con la “Sonata Omaggio a Boccherini” op. 77, uno delle più notevoli composizioni per chitarra del ‘900 e uno dei vertici compositivi di M. Castelnuovo-Tedesco, pezzo che ha evidenziato le capacità virtuosistiche dell’esecutore, specie nel brillante quarto movimento “Vivo ed energico”. Nella seconda parte del concerto i n. 7, 8 e 11 dei “Douze Études” di H. Villa-Lobos, dedicati a Segovia: particolarmente efficace l’esecuzione dell’11 nel suo struggente inizio e nei seguenti crescendo e diminuendo. A seguire le “Five Bagatelles for guitar” di W. Walton, dedicate al compositore inglese Malcom Arnold, in prima esecuzione nel 1972 e trascritte poi dall’autore per orchestra per celebrare il 25° anniversario della Royal Festival Hall di Londra. Infine dalla “Suite Española” op. 47 di I. Albéniz, i celeberrimi e graditi Granada, Asturias, Sevilla. Composta originariamente per pianoforte, la suite fu pubblicata postuma nel 1912 e trascritta per chitarra da Francisco Tàrrega. Bertossa ha presentato al pubblico, con una partecipata efficacia esecutiva, una panoramica della musica per chitarra dal ‘600 al ‘900 concludendo con un bis: “Recuerdos de l’Alhambra” di Tàrrega. Applausi meritati a termine serata. “Sorprendenti” le modalità musicali ed emotive che può elargire la chitarra tramite un performer tecnicamente capace che sia pure “musicista per passione”. Gianni Drascek
Maggio 24th, 2021