Atteso e gradito ritorno di Roberto Cappello
Atteso e gradito
ritorno di Roberto Cappello
Rinfrancati e
incoraggiati dai messaggi augurali, tra gli altri, del Presidente dei
Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, del Presidente della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, del Presidente
della RAI Marcello Foa e della Presidente del Senato M. E. Alberti
Casellati, che si congratula con l’Associazione e il suo Presidente
“per avere organizzato un evento di tale rilievo artistico [la
Stagione concertistica “Elena Lipizer” 2020-2021] che in un
momento difficile come quello che stiamo vivendo, assume un
importante significato simbolico di ripresa e di rilancio della
nostra cultura musicale”, è stata inaugurata venerdì 9 ottobre la
41^ Stagione concertistica al Teatro L. Bratuš di Gorizia con il
recital del pianista Roberto Cappello. Il Maestro ha eseguito musiche
di B. Galuppi – a metà del ‘700 probabilmente il compositore
d’opera più famoso in Europa -, di L. van Beethoven – nel 250°
anniversario della nascita (1770-1827) -, e di R. Wagner e F. Liszt,
quest’ultima, elaborazione pianistica del concertista stesso. Un
programma di grande virtuosismo e intensa interpretazione. Cappello,
il cui noto e prestigioso curriculum non ha bisogno di essere
rammentato, aveva promesso il 31 luglio scorso nel concerto
conclusivo della precedente stagione, con un auspicato “Arrivederci
a presto”, la sua presenza alla “Lipizer”. Promessa mantenuta!
È stata offerta al pubblico numeroso e distanziato una performance
di intenso e alto livello, che non ha smentito le aspettative.
Nella
prima parte del concerto è stata eseguita la Sonata n. 5 (il numero
è riferito alle 12 Sonate edite a Londra), una delle 130 sonate
composte da B. Galuppi, “una canzone strumentale lirica, che
sottolinea chiarezza, fascino e grazia, [secondo] la struttura della
forma sonata” (J. Henken), composizione riportata alla notorietà e
resa celebre dal pianista A. Benedetti Michelangeli, ed eseguita da
Cappello con la clarté caratteristica dello “stile galante”. Ben
altra atmosfera nella Sonata op. 53 di L. van Beethoven, dedicata al
conte Ferdinand von Waldstein, da cui il titolo omonimo, nei tre
movimenti Allegro con brio / Adagio molto / Rondò: in essa
innovazioni di tecnica e di contenuto, “la ricchezza timbrica e lo
sviluppo tecnico-espressivo […], la fantasia dei tracciati
modulativi e l’audacia degli accostamenti sonori” (U. Morale), sono
stati affrontati con eccezionale maestria dall’esecutore in un
tracciato musicale così complesso e ostico ma reso totalmente
godibile all’ascolto. Nella seconda parte della serata, in
variazione rispetto al programma ma sempre con musica di Wagner,
l’esecuzione dell’Overture dal Tannhäuser di R. Wagner-F.Liszt
dall’opera omonima, che ha per protagonista il poeta medievale
tedesco e che fu rappresentata per la prima volta a Dresda nel 1845.
All’ascolto, la ricchezza e la finezza di sonorità espresse dal
pianista hanno suggestivamente richiamato alla memoria l’esecuzione
orchestrale originale. E infine Les Préludes (1850-1854), il terzo
dei 13 poemi sinfonici di Liszt che, per quanto attiene all’evocato
contenuto letterario, rimanda alle Méditations poetiques di Alphonse
de Lamartine, in cui si legge: “Non è forse la nostra vita una
serie di Preludi a quel canto di cui la morte intona la prima nota
solenne? […] tuttavia l’uomo non si rassegna [e ritrova] nella
lotta la piena coscienza di se stesso e il pieno possesso delle sue
forze”. Ciò che la sinfonia ripartisce in quattro parti, viene qui
riunito in un unico movimento lirico, il cui nucleo tematico viene
variato con ininterrotta continuità: dal sorgere della vita con le
dolcezze dell’amore alle tempeste dell’esistenza umana, dal
rifugio nella pace dei campi al combattimento e alla vittoria finale.
Elaborati da Cappello – per il quale “elaborare” significa
ricreare attraverso il pianoforte, strumento privilegiato vista la
ricchezza di possibilità sonore e timbriche che esso può produrre,
quanto prevede un testo orchestrale senza essere una copia pedissequa
e diventare invece di per sé un originale – Les Préludes hanno
affascinato la platea, che ha ricambiato l’esecuzione con applausi
decisamente e giustamente calorosi. Due i bis: il primo, il Duetto
finale del Rosenkavalier di R. Strauss e il secondo Widmung di
Schumann-Liszt, dove ancora una volta Roberto Cappello ha dimostrato,
nonostante l’impegno faticoso della serata, la sua generosità
verso il pubblico presente, da lui qualificato come “attento e
competente”. Gianni Drascek
Ottobre 14th, 2020