Concerto di Lunedì 5 maggio 2003
TEATRO “G. VERDI” – GORIZIA – Lunedì 5 maggio 2003 – ore 20.30
“IL FLAUTO MAGICO” di W.A.MOZART
«IL FLAUTO MAGICO»
di
Wolfgang Amadeus MOZART
(1756-1791)
“DIE ZAUBERFLOTE”
(IL FLAUTO MAGICO) K.620
Grande Opera tedesca (Dramma eroicomico)
in 2 Atti per 19 voci, coro ed orchestra
Libretto di Joseph Emmanuel Schikaneder
Prima rappresentazione: Vienna, 30 settembre 1791
Theater “Auf der Wieden”
PERSONAGGI
ED
INTERPRETI
LA REGINA DELLA NOTTE
Marianna Prizzon
–
soprano
PAMINA
Clara Giangaspero
–
soprano
TAMINO
Leone Ferri
– tenore
SARASTRO
Leonardo Palmigiani
–
basso
PAPAGENO
Giuliano Pelizon
– baritono
PAPAGENA
Monica Cesar
– soprano
MONOSTATOS
Franco Nallino
– tenore
PRIMA DAMA
Miriam Spano
– soprano
SECONDA DAMA
Silvia Bonesso
–
soprano
TERZA DAMA
Elena Boscarol
–
contralto
PRIMO SACERDOTE
Alberico Spiazzi –
basso
SECONDO SACERDOTE
Edin Sarajelic
–
tenore
TERZO SACERDOTE
Ruggero Torzullo
–
parte parlata
L’ORATORE DEGLI INIZIATI
Hector Leka
PRIMO GENIO
Karina Oganjan
– soprano
SECONDO GENIO
Elisa Colummi
– soprano
TERZO GENIO
Martina Pirrotta
–
mezzosoprano
PRIMO UOMO ARMATO
Edin Sarajelic
– tenore
SECONDO UOMO
Hector Leka
– basso
CORO DI SCHIAVI
–
CORO DI SACERDOTI E DAME
Coro Vox Julia di Ronchi dei Legionari
Gruppo animali – ballerine:
Francesca Violin, Eleonora Falzone,
Giorgia Stokel, Luisa Padovano
Coreografie e movimenti scenici di
Carolina Bagnati
Costumi disegnati da
Antonella Guglielmi,
realizzati da
Antonella Guglielmi
e
Katia Mergiani
Direttore tecnico ed assistente alla regia
Antonio Zugan
Elementi scenici di
Fritz Guest
– Luci di
Roberto Zanellato
Maestri sostituti
Manuel Tomadin
– suggeritore
Carla Righetti
Orchestra dell’Opera Giocosa del Friuli-Venezia Giulia
Direttore e Regista
M° Severino Zannerini
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L’azione si svolge nell’antico Egitto, nei regni fiabeschi della Regina della Notte e di Sarastro.
La trama
ATTO I
Il principe Tamino, sperdutosi nella foresta, è inseguito da un mostruoso serpente e, non avendo armi per difendersi, invoca aiuto e quindi sviene.
Appaiono da un tempietto tre Damigelle della Regina della Notte Astrifiammante, che uccidono il rettile e vanno poi a riferire l’accaduto alla Regina.
Papageno, I’uccellatore, scende da un sentiero che costeggia una montagna suonando il suo flautino quando scorge Tamino che, ripresi i sensi, lo scambia per il suo salvatore. Papageno glielo lascia credere.
Ritornano le tre Damigelle con un ritratto della principessa Pamina, figlia della Regina della Notte, e lo mostrano a Tamino il quale, nel contemplarlo, si innamora di lei. Le tre Dame della Regina rivelano al giovane di essere state loro ad uccidere il serpente e puniscono Papageno per la sua bugia chiudendogli la bocca con un lucchetto dorato.
Improvvisamente appare la Regina della Notte che chiede a Tamino di liberare la figlia dalle mani di Sarastro, sovrano del regno del Sole, che ella dipinge come un mago diabolico che ha usurpato il potere del suo regno e le ha rapito la figlia. Poi scompare. Le tre Dame tolgono il lucchetto dalla bocca di Papageno e gli ordinano di accompagnare Tamino nel suo viaggio verso il regno di Sarastro. Esse donano al Principe, da parte della Regina, un flauto magico ed a Papageno un carillon di campanelli d’argento, talismani che avranno il potere di aiutarli nei momenti difficili. Poichè essi non conoscono la strada, tre Fanciulli buoni e saggi faranno loro da guida.
Inizia così il viaggio e Tamino giunge inaspettatamente di fronte a tre templi: quelli della Natura, della Ragione e della Saggezza, in ciascuno dei quali egli tenta di entrare, ma è respinto per due volte da voci misteriose provenienti dall’interno. Il terzo tentativo gli è favorevole e un Oratore gli rivela che egli è stato ingannato dalla Regína, in quanto Sarastro è invece buono, saggio e giusto.
Tamino viene a conoscenza che Pamina è ancora viva e fa di tutto per poterla raggiungere. Intanto Papageno è stato piú fortunato essendo riuscito ad incontrarla ed a metterla al corrente dell’amore del Principe per lei. Anche Pamina, come ad un disegno prestabilito dagli dei, si innamora di Tamino al suono del suo nome.
Pamina e Papageno tentano una fuga, ma ne sono impediti dall’arrivo di Sarastro, al quale la Principessa confessa senza esitare la sua colpa. Questi la perdona, mentre il moro Monostatos, (che poco prima aveva tentato di abusare di lei e che era stato la causa indiretta della sua tentata fuga), conduce Tamino prigioniero; invece di essere lodato per la zelante impresa, viene condannato da Sarastro, che conosce la sua colpa, ad una solenne bastonatura.
Tutti lodano Sarastro per la sua equità e saggezza.
ATTO II
Tamino e Papageno, se saranno in grado di purificarsi superando delle prove, verranno accolti nel regno del Sole.
Nella prima, che è la prova del
silenzio,
essi ricevono la visita delle tre Dame che li esortano a lasciare quel luogo di perdizione se non vogliono dannarsi in eterno. Le Dame sono però messe in fuga dalle voci dei Sacerdoti.
Papageno non riesce a stare zitto. Egli riceve la visita di colei che sarà la sua Papagena sotto le sembianze di una vecchia che si proclama sua fidanzata. Terribilmente impaurito, immaginando che la vecchia sia la punizione per non aver saputo tacere e temendo il peggio, si ripromette di non parlare piú.
Arriva Pamina, alla quale nessuno dei due giovani rivolge la parola; questa, credendo di essere stata abbandonata da Tamino, fugge manifestando propositi suicidi.
La Regina della Notte appare alla figlia e le dà un pugnale ingiungendole di uccidere Sarastro. Pamina rifiuta e la madre se ne va, imprecando contro di lei.
Monostatos, che aveva ascoltato tutta la conversazione tra madre e figlia, ingiunge a Pamina di amarlo all’istante se non vuole che riveli a Sarastro il diabolico piano della Regina. La fanciulla, sconvolta, dopo essere stata anche minacciata di morte dal suo aguzzino, afferma che preferisce morire piuttosto che sopravvivere a tanta degradazione.
Arrivano i tre Fanciulli mentre Pamina sta per suicidarsi e la salvano, le parlano poi dell’amore sincero di Tamino per lei, quindi la conducono dal Principe.
Anche Papageno attraversa un difficile momento. Egli, che ama Papagena (la vecchia si era trasformata in una bellissima ragazza), non riuscendo piú a trovarla, decide di impiccarsi ad un albero ma, come accaduto per Pamina, intervengono i tre Fanciulli che gli ricordano il potere magico dei suoi campanelli d’argento. Egli li fa tintinnare e la ragazza lo raggiunge; quindi si scambiano dolci promesse per il futuro.
Tamino deve ora affrontare le prove piú difficili: quelle degli
elementi
(Papageno non sarà ammesso in quanto non è riuscito a superare quella del silenzio). Pamina chiede ed ottiene di accompagnarlo. Essi, tenendosi per mano, attraversano con coraggio l’
acqua
ed il
fuoco
al suono del flauto magico. Poi vengono accolti e festeggiati nel Tempio del Sole.
La Regina della Notte, scortata dalle tre Dame e guidata dal moro Monostatos, tenta un assalto al Tempio per profanarlo e distruggerlo, ma è fermata dal sorgere del sole e respinta nella notte eterna.
Nel regno del Sole si festeggia la coppia perfetta voluta dagli dei, nonché la vittoria del bene sul male e della luce sulle tenebre.
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OUVERTURE
Mi bemolle maggiore
Adagio
– Allegro –
Adagio
– Allegro, alla breve – Battute 226
Organico orchestrale: flauti, oboi, clarinetti, fagotti, corni, trombe, tromboni, timpani, archi.
L’ouverture, scritta nella tonalità massonica di Mi bemolle maggiore, ci introduce nel mondo misterioso, irreale della fiaba, che in
questo caso propone metaforicamente la lotta cosmica tra Luce e Tenebre e la vittoria del Bene sul Male.
Non vi sono riferimenti tematici precisi nell’ouverture, come quelli che possiamo trovare nel
Ratto dal serraglio
o nel
Cosí fan tatte,
ma solo l’anticipazione di alcuni momenti dell’opera, uno dei quali, il piú significativo, è quello simboleggiante l’eroe principale, Tamino, mentre bussa alla porta dei tre templi (Finale del I atto).
Fu scritta il 28 settembre 1791 insieme alla marcia dei Sacerdoti del finale dell’opera.
ATTO PRIMO
Ouverture (
Adagio
– Allegro –
Adagio
– Allegro, alla breve)
1.
Introduzione in do min. (Tamino e le tre Dame) “ZU HILFE!
ZU HILFE! SONTS
BIN ICH VERLOREN” (Soccorso! Soccorso! Oh! Son perduto)
2.
Aria Lied (Papageno) “DER VOGELFANGER BIN ICH JA…”
(Io son l’uccellatore…)
3.
Aria “del ritratto” (Tamino) “DIES BILDNIS IST B
EZ
AUBERND SCHON” (Questo ritratto è di una bellezza incantevole)
4.
Recitativo ed Aria (Regina della Notte) “O ZITTRE NICHT, MEIN LIEBER SOHN!” (Oh, non tremare, mio caro figlio!)
5.
Quintetto (Tamino, Papageno, le tre Dame) “HM! HM! HM!….” (canto a bocca chiusa)
6.
Terzetto (Monostatos, Pamina e Papageno) “DU FEINES TAUBCHEN, NUR HEREIN!”
(Entra mia giovane colombella!)
7.
Finale atto 1 – (Terzetto dei tre Geni) “ZUM ZIELE FUHRT DICH DIESE BAHN” (Questa via ti conduce alla meta), 2 – (Tamino) “WO TATIGKEIT THRONET UND MUSSIGGANG WEICHT” (Dove l’operosità regna e scaccia l’ozio), 3 – (Sacerdote) “WO WILLST DU, KUHNER FREMDLING, HIN?” (Dove vuoi andare, intrepido straniero?), 4 – (Tamino e Sacerdote) “SOBALD DICH FUHRT DER FREUNDSCHAFT HAND” (Quando la mano ti condurrà), 5 – (Tamino e animali) “WIE STARK IST DEIN ZAUBERTON” (Come è forte il tuo suono incantato), 6 – (Tamino) “VIELLEICHT SAH ER PAMINA SCHON” (Forse ha già visto Pamina), 7 – (Pamina e Papageno) “SCHNELLE FUSSE, RASCHER MUT” (Piede svelto, animo saldo), 8 – (Monostatos e schiavi) “NUR GESCHWINDE! NUR GESCHWINDE!” (Solo presto! Solo presto!), 9 – (Coro) “ES LEBE! SARASTRO LEBE! (Viva Sarastro! Sarastro evviva!), 10 – (Pamina) “HERR, ICH BIN ZWAR VERBRECHERIN” (Signore, sono colpevole), 11 – (Sarastro) “NUN, STOLZEN JUNGLING, NUR HIERHER” (Ebbene, fiero giovane, vieni avanti), 12 – (Coro) “WENN TUGEND UND GERECHTIGKEIT” (Quando la virtù e la giustizia)
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ATTO SECONDO
9.
Marcia dei sacerdoti (Sarastro, Oratore, Coro)
10.
Aria (Sarastro e Coro) “O ISIS UND OSIRIS, SCHENKET” (O Iside ed Osiris, conducete)
11.
Duetto (Oratore e Terzo sacerdote) “BEWAHRET EUCH VOR WEIBERTUCKEN” (Diffidate delle arti femminili)
12.
Quintetto (Tamino, Papageno e le tre Dame) “WIE?
WIE? WIE? IHR AN DIESEM SCHRECKENSORT?”
(Come? Come? Come? Voi in questo luogo di terrore?)
13.
Aria (Monostatos) “ALLES FUHLT DER LIEBE FREUDEN (Ognuno sente le gioie d’amore)
14.
Aria (Regina della Notte) “DER HOLLE RACHE KOCHT IN MEINEM HERZEN” (La vendetta infernale brucia nel mio cuore)
15.
Aria (Sarastro) “IN DIESEN HEIL’GENT HALLEN KENNT MAN DIE RACHE NICHT” (In questi luoghi la vendetta è sconosciuta)
16.
Terzetto (tre Geni) “SEID UNS ZWEITENMAL WILLKOMMMEN” (Siate i benvenuti, per la seconda volta, o stranieri, nel regno di Sarastro!)
17.
(Pamina) “ACH, ICH FUHL’S ES IST VERSCHWUNDEN, EWIG HIN DER LIEBE GLUCK!”
(Ah, lo sento, la mia felicità è per sempre finita!)
18.
Coro “O ISIS UND OSIRIS, WELCHE WONNE” (O Iside ed Osiris, quale gioia!)
19.
Terzetto “degli addii” (Tamino, Pamina, Sarastro) “SOLL ICH DUCH, TEURER NICHT MEHR SEHN? (Non ti vedrò più mio amato?)
20.
Aria (Papageno) “EIN MADCHEN ODER WEIBCHEN,WUNSCHT PAPAGENO SICH!”
(Una giovane o mogliettina, è il desiderio di Papageno)
21.
Finale atto 1 – (tre Geni) “BALD PRANGT,DEN MORGEN VERKUNDEN, DIE SONN’ AUF GOLDNER BAHN” (Presto il sole, per annunciare il giorno, brillerà in tutto il suo splendore), 2 – (due uomini armati) “DER,WELCHER WANDERT DIESE STRASSE VOLL BESCHWERDEN” (Chi segue questo cammino pieno di pericoli), 4 – (Tamino) “WAS HOR ICH? PAMINENS STIMME?” (Cosa sento? La voce di Pamina?), 5 – (Pamina) “TAMINO MEIN! O WELCH EIN GLUCK!” (Tamino mio, quale felicità!), 6 – Marcia (Tamino e Pamina), 7 – (Coro) “TRIUMPH! TRIUMPH! DU EDLES PAAR! (Trionfo! Trionfo! Nobile coppia!), 8 – (Papageno) “PAPAGENA! PAPAGENA! PAPAGENA!, 9 – (3 GENI) “HALT EIN, O PAPAGENO, UND SEI KLUG” (Fermati Papageno, sii ragionevole), 10 – (Papageno e Papagena) “KLINGET, GLOCKCHEN, KLINGET! (Suonate, campanelli, suonate!), 11 – (La Regina della Notte, Sarastro e le tre Dame) “NUR STILLE, STILLE, STILLE” (Ora silenzio!
Silenzio! Silenzio”), 12 – (Coro) “DIE STRAHLEN DER SONNE VERTREIBEN DIE NACHT”
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L’
Orchestra dell’Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia
è stata fondata a Trieste nel 1984. La vivacità culturale che ha
sempre contraddistinto le scelte artistiche dell’Associazione, diretta dal M° S. Zannerini, ha sviluppato un vasto repertorio che spazia in ogni genere musicale. L’Associazione ha promosso e organizzato numerose manifestazioni divenute ormai tradizionali per la città: le “Passeggiate Musicali nel Parco di Miramare”, il “Corso per Direttori d’Orchestra da Camera”, l’originale e di grande richiamo per gli appassionati di Mozart “Concerto Notturno”, che la Giocosa esegue fin dal l981, nella Chiesa di Via del Ronco a Trieste, con l’esecuzione del “Requiem in re min.” nella notte fra il 4 e il 5 dicembre, nell’ora della scomparsa del grande compositore salisburghese, alle ore 0,55.
Il maestro Severino ZANNERINI, dopo una brillante carriera di violoncellista (Solisti Veneti di Padova 1969-1977), fece parte del Teatro “G. Verdi” di Trieste nei ruoli di primo violoncello (1977-l990), Direttore del Complesso da Camera dell’Ente (1978-1990) e Segretario Artistico (1990-l996). Nel 1984 fondò l’Opera Giocosa del Friuli-Venezia Giulia, di cui è direttore stabile. Da allora alterna l’attività di violoncellista a quella di direttore ospite presso numerose Orchestre Italiane ed Estere. Fu docente presso i Conservatori di Musica di Lucca (1972-1974), Verona (1974-1980) e Trieste (1980-1990). Attualmente tiene vari corsi musicali presso l’Associazione Culturale “M° R. Lipizer” di Gorizia. Si dedica, inoltre, ad attività saltuaria di pianista accompagnatore e revisore di musica antica in genere.
Il
soprano Marianna PRIZZON iniziò prestissimo gli studi di pianoforte. Successivamente, in soli tre anni, si diplomò in canto col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Trieste, sotto la guida del mezzosoprano M. Pecile. In qualità di solista ha preso parte a numerosi concerti di musica sacra e operistica in Italia e all’estero. Ha frequentato vari corsi di perfezionamento tecnico – vocale e d’interpretazione con i soprani R. Kabaivanska L. Serra. Attualmente si sta perfezionando con M. Trombetta e L. Magiera all’Accademia S. Cecilia di Portogruaro. Nel 2001 ha collaborato col Teatro Stabile “La Contrada” di Trieste nel “Terzetto spezzato” di I. Svevo a fianco dell’attrice Ariella Reggio. Recentemente ha partecipato ad alcuni concerti in Regione nell’ambito delle celebrazioni Verdiane e ha cantato, nel ruolo della Regina della notte, ne’ “Il Flauto magico” di W. A. Mozart, in forma scenica, al Teatro Comunale di Tuscania.
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Il soprano Clara GIANGASPERO intraprende giovanissima gli studi di pianoforte e dal 1997 si dedica al canto, debuttando come solista nel 1998, nella Nona sinfonia di Beethoven al Teatro Nuovo Giovanni da Udine diretta dal M° A. Nanut. Tra i ruoli operistici ha interpretato Dorabella e Fiordiligi nel “Così fan tutte”, la Seconda Dama in “Zauberfloete” di Mozart, Tisbe in “Cenerentola”, Marianna ne “Il signor Bruschino”, Clarina ne “La cambiale di matrimonio”, Lucilla ne “La scala di seta” di Rossini. Ha lavorato in piazze prestigiose quali il Teatro Regio di Torino, il Carlo Felice di Genova, l’Opéra Comique di Parigi, la Konzerthaus di Vienna, sotto la guida di Maestri di fama tra cui C. Desderi, P. Steinberg, Y. David, K. Martin, etc..
Il tenore Leone FERRI, si avvicina alla musica con lo studio del flauto traverso. Dal 1992 inizia lo studio del canto sotto la guida del tenore G. Botta. Successivamente frequenta l’Accademia di Osimo studiando lettura dello spartito con E. Ferrari, repertorio francese con S. Segalini e tecnica vocale con il tenore V. Bello e il mezzosoprano S. Stella. Ha partecipato ai corsi di perfezionamento tenuti a Trieste dal tenore C. Cossutta e dal M° A. Danieli. Nel 1996 vince il concorso indetto dalle Assicurazioni Generali come miglior voce maschile. Attualmente frequenta il corso di perfezionamento dell’Accademia “Santa Cecilia” di Portogruaro con il M° M. Trombetta. Prossimi impegni: Rigoletto di G. Verdi (Duca di Mantova) e Bohème di Puccini (Rodolfo).
Il
basso Leonardo PALMIGIANI
conseguì il diploma di canto presso la Scuola Nazionale d’Arte Lirica di Montevideo (Uruguay). Proseguì quindi gli studi al Conservatorio Nazionale di Sofia (Bulgaria) e in Italia con il baritono R. Roma. Nel 1984 vinse il primo premio al Concorso organizzato dall’Associazione Musicale “Jeunesse Musicale” di Bruxelles e al Concorso Musicale dell’Association de Musicos Uruguayos. Nel 1987 si aggiudicò il premio al concorso per gli allievi stranieri del Conservatorio di Sofia e l’anno dopo il premio al Concorso “Svetoslav Obretenov” sempre a Sofia. Si trasferì in Italia nel 1991.
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Il
baritono Giuliano PELIZON
, nato a Trieste, iniziò gli studi di canto solistico a Lubiana (Slovenia) con il basso D. Ognjanovic, e successivamente presso la Scuola di Musica “Glasbena Matica” di Trieste, seguendo poi un corso di perfezionamento vocale organizzato dal Teatro “G. Verdi” di Trieste. Frequentò, quindi, vari corsi
di perfezionamento con A. Danieli, C. Cossuta, P. Barbacini, M. Lantieri. Nella Stagione Operistica 1992/93 fece parte del complesso corale presso il “Teatro alla Scala” di Milano sotto 1a guida del M° Gabbiani. Dal 1996 fa parte del Coro del Teatro “G. Verdi” di Trieste presso il quale ha già ottenuto parti di comprimariato ne’ “La Traviata”, “Adriana Lecouvreur”, “La Bohème” e “Ginevra di Scozia”. Attualmente si sta perfezionando a Venezia con il M° S. Lowe.
Il
soprano Monica CESAR
si avvicina alla musica in tenerissima età, seguendo dei corsi di propedeutica musicale. Si dedica poi allo studio del pianoforte, diplomandosi con il massimo dei voti al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, sotto la guida della prof. C. Lenuzza. Prosegue la sua formazione musicale presso il C.D.R.M. di Udine, ottenendo il diploma in Pedagogia Musicale Willems a pieni voti. Si avvicina al canto lirico dapprima in veste di accompagnatrice strumentale, poi si dedica allo studio del canto, sempre al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste. Tiene numerosi concerti in Italia come solista e collabora con l’Orchestra dell’Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia. Ha recentemente debuttato come solista nella “Petite Messe Solennelle” di G. Rossini.
Il
tenore Franco NALLINO
comincia gli studi musicali come pianista ottenendo nel 1986, ancora giovanissimo, i primi riconoscimenti pubblici. Successivamente si dedica anche allo studio del canto lirico e nel 1994 si diploma presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste. In qualità di tenore ha tenuto vari concerti in località del centro e sud Italia collaborando, tra le altre, con l’Orchestra “Pro Arte” di Messina e con l’Orchestra “F. Cilea” di Reggio Calabria. Per un biennio ricopre il ruolo di Artista del Coro del Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania e, dal gennaio 1991, è Artista del Coro del Teatro “G. Verdi” di Trieste. Dal 1992 sostiene una serie di concerti a Trieste e in Friuli, partecipando inoltre a trasmissioni radiotelevisive locali e regionali.
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Il
soprano Miriam SPANO
, si é diplomata in Canto sotto la guida della prof. A. Cannarile. Ha frequentato stages e corsi di perfezionamento con M. Freni, C. Desderi, L. Magiera. Ha collaborato con il Gruppo da Camera “Caronte” di Brescia, con la Cappella Artemisia e l’Ensemble “Helix” di Bologna. Nel ‘98 ha fondato il quartetto vocale “Rossini e…dintorni”, con cui ha preso parte all’attività di decentramento promossa dal Teatro Verdi di Trieste, nonché ai concerti inseriti nel Festival dell’Operetta di Trieste. Con il gruppo “Caronte” ha registrato per la Quadrivium i CD Musica sacra del ‘900 e Musica “Reservata”; con la Cappella Artemisia ha registrato per la Tactus il CD Canti nel Chiostro, musiche nei monasteri femminili del ‘600 a Bologna. Nel ‘98 si è classificata al primo posto assoluto nell’ottava edizione del Concorso Internazionale di canto “Catalani” di Ostra per la sezione di Canto Cameristico.
Il
soprano Silvia BONESSO
ha studiato canto lirico con il M° E. Tandura presso il Liceo Musicale “Manzato” di Treviso, seguendo successivamente i corsi di perfezionamento dell’Accademia di Osimo. Nel 1994 ha partecipato in qualità di Artista del Coro alla Stagione Lirica del Teatro “Sociale” di Rovigo nelle opere “Don Pasquale” di Donizetti e “Orfeo ed Euridice” di C. W. Gluck. Nel 1995 e nel 1999 ha collaborato con il Teatro Comunale di Treviso nelle opere “La Traviata” di Verdi e “Carmen” di Bizet. Collabora con vari ensembles corali tra cui il gruppo “Athestis”del M° F. Bressan. Ha eseguito in qualità di solista la “Petite Messe Solennelle” di Rossini, lo “Stabat Mater” di G. Pergolesi, l’opera “La Medium” di Menotti e la “Messa” e il “Te Deum” di Bruckner. Attualmente collabora con il Coro del Teatro “G. Verdi” di Trieste.
Il
mezzosoprano Elena BOSCAROL
ha iniziato giovanissima lo studio del canto presso l’Istituto Musicale “A. Vivaldi” di Monfalcone con i noti Maestri di Canto Fabrizio de Bianco e Patrizia Graco, sviluppando il repertorio lirico e della musica da camera. Brillanti i risultati ottenuti in numerosi Concorsi Nazionali: “L. Caraian” di Trieste 1997 (terza classificata) e “I Giovani per i Giovani” di Ravenna, 1999 (prima classificata). Dal 1996 fa parte del Coro del Teatro “G. Verdi” di Trieste. Ha svolto il ruolo di solista nell’Oratorio “Il Messia” di Haendel, con l’Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia.
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Il
baritono Alberico SPIAZZI
ha iniziato giovanissimo lo studio del pianoforte. Dal 1993 si è dedicato allo studio del canto sotto la guida della prof. G. Paulizza. Nel 1997 è iniziata la sua collaborazione come corista e come solista, con il coro della “Cappella Civica di Trieste”, diretta dal M° M. Sofianopulo. Dal 1998 al 2001 ha studiato con il basso A. Svab e con il M° C. Desderi. Dal 2001 studia con il tenore W. Coppola. Nel suo curriculum vi trovano posto, come solista, la “Messa dell’Incoronazione” di Mozart, la Sinfonia n. 9 (corale) di Beethoven, l’Oratorio di Natale di Saint Saens, la “Messa di Gloria” di Puccini, la cantata “Il Conte Ugolino” di G. Donizetti, il “Te Deum” e la “Messe F-Moll” di
Bruckner e
l’opera “Pia De’ Tolomei” di Donizetti, che sono stati eseguiti a Trieste, Pisa, Muggia (TS), Aquiléia (UD), Arezzo, Torre del Lago Puccini (LU) e in altri sedi ancora sempre accompagnati dall’Orchestra dell’Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia.
Il
tenore Edin SARAJILIC
, nato a Spalato (Croazia) nel 1961, ha studiato canto nella classe del M° Irma Omcikus. Successivamente ha lavorato presso il Teatro Nazionale Croato di Spalato in qualità di tenore, sia come membro del coro sia come solista nei ruoli comprimari in opere di Verdi, Monteverdi, Offenbach, Mussorgski e altri autori. Nel 1990 si è trasferito a Trieste dove è stato assunto dal Teatro Comunale “G. Verdi” in
qualità di artista del coro e dove tuttora lavora. Ha svolto attività concertistica come solista a Trieste e in tutta la Regione presentando il suo repertorio lirico, operettistico e di musica sacra.
L’
attore Ruggero TORZULLO,
nato a
Trieste, recita nell’ambito dell’Associazione “L’armonia”
una tra le compagnie teatrali triestine. Collabora con la Fondazione Teatro Lirico “G. Verdi” di Trieste e ha partecipato, inoltre, ad alcuni film cinematografici di Mediaset e Rai.
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Il
basso Hektor LEKA
è nato a Tirana (Albania). Figlio d’arte, inizia giovanissimo lo studio del violino e successivamente del canto sotto la guida della madre, il celebre mezzosoprano albanese R. Jorganxhi. Prosegue poi al Liceo Artistico di Tirana e all’Accademia delle Belle Arti di Tirana, dove si perfeziona con il basso F. Lufi. Nel 1992, trasferitosi a Trieste, segue il corso per i giovani cantanti lirici promosso dal Teatro “G. Verdi” con C. Strudhoff e dal 1993 al Conservatorio “G. Tartini”. Si esibisce quale solista con la “Cappella Civica” di Trieste, nella prima assoluta de “La Strada di Levata” di D. Zanettovich e in altre importanti realizzazioni regionali. In campo operistico debutta nel 1997 ne “La Traviata” (Marchese D’Obigny) e nel “Rigoletto” (Il Conte di Ceprano). Attualmente studia con il M° W. Coppola.
Coro Vox Julia di Ronchi dei Legionari
L’Associazione Corale “Vox Julia” è sorta nel 1973 a Ronchi dei Legionari ad opera di un piccolo gruppo di appassionati di canto corale. Da 30 anni la compagine svolge un’intensa attività concertistica e di ricerca musicale ed ha realizzato numerose iniziative tese alla divulgazione della musica, a beneficio di maestri-direttori e coristi. Diverse anche le manifestazioni promosse a Ronchi quali rassegne corali, concerti di musica strumentale e con formazioni solistiche. Il repertorio spazia dal canto gregoriano alla musica contemporanea, rivolgendo particolare interesse alla polifonia cinquecentesca sia sacra che profana. Il coro si è esibito spesso in Italia ed all’estero partecipando a vari concorsi nazionali ed internazionali: Gorizia, Vittorio Veneto, Arezzo, Roma, Alghero, Spittal (Austria), Llangollen (Inghilterra), Cantonigros (Spagna), Novy Bor (Rep. Ceca).
agg.: 3 maggio 2003
recensione
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Luglio 25th, 2006