Raffinate musiche e danze barocche con la SMAV.
“Agrippina, Alcina e
le altre… Le eroine dell’opera barocca di Georg Friedrich Händel” è stato lo
spettacolo di musica, canto e danza proposto Venerdì 13 Aprile 2018 sul palco
del Teatro “L. Bratuž”, dalla Stagione “Elena Lipizer” 2017-2018: artefice, la “Scuola
di Musica Antica di Venezia” (SMAV) – l’unica associazione veneziana che
promuove e diffonde il repertorio della musica antica –
formata da Marco Rosa Salva-flauti dolci,
Stefano Bruni-violino barocco, Serena Mancuso-violoncello barocco, Nicola Lamon-clavicembalo
(sul palco una fedele copia di quello storico costruito da Christan Vater nel
1738), Arianna Remoli-soprano (anche chiaro “prologo” dello spettacolo), Lisa
Dunk-mezzosoprano, Ilaria Sainato ed Elena Ajani – danza barocca,
tutti specialisti nella prassi musicale e
coreutica barocca. La SMAV organizza corsi di perfezionamento nella prassi
esecutiva del canto e degli strumenti antichi, festival di musica antica,
concerti e registrazioni, collabora con istituzioni italiane ed estere nella realizzazione
di conferenze, convegni, corsi di aggiornamento e masterclass. Ha aperto lo
spettacolo il tripartito “Ballo Primo” per due danzatrici di G. Grossatesta
(1700-1775 ca.), autore del quale la SMAV ha pubblicato “I balli di G.
Grossatesta”, saggio su un manoscritto di danza barocca veneziana recentemente
scoperto. Musicalmente posto privilegiato ha avuto G.F. Händel (1685-1759,
autore di ben 42 opere), di cui è stato eseguito “Il fuggir, cara mia vita“
dall’opera “Arminio” e di seguito brani da “Agrippina”, “Alessandro”,
“Belshazzar” e “Alcina”: esecuzioni strumentali e vocali di elevata caratura
per il filologico salto a ritroso che la resa interpretativa ha saputo offrire
al presente pubblico di “eletti”.
I rigorosi
interventi coreutici hanno creato nuclei seppur specifici tuttavia non a sé
stanti ma inseriti quasi didascalicamente per la comprensione di un aspetto di
un’epoca, che l’intera performance ha valentemente ricreato. La
seconda parte
ha avuto inizio con la Trisonata in Do min. sempre di Händel, seguita da una
Forlana, danza di L.G. Pécour, e poi da “Caro/cara, tu mi accendi nel mio core”
da “Feramondo”, parti qui per soprano e mezzosoprano, ma all’epoca per un
sopranista, a rammentare l’“evirato cantore” dell’ode “La musica” di Giuseppe Parini,
in cui questi stigmatizzava tale pratica, e “Farinelli”, film di Gérard Corbiau
sulla vita di Carlo Broschi. A conclusione “Placa l’alma” di Händel, duetto per
soprano e mezzosoprano (due curate
“belle” voci), due danzatrici (tecnica e gestualità possedute
pienamente) e quartetto (un eccellente ensemble di esecutori) che operano tutti
in un’associazione, cui
va riconosciuto
il merito di aver iniziato nel 1991 e di persistere in queste sue attività
musicali e musicologiche, meritorie anche dal punto di vista storiografico e
più ampiamente culturale.
Gianni Drascek
Aprile 16th, 2018