“Le stagioni del mondo” da Vivaldi a Piazzolla
“Le stagioni del mondo” da Vivaldi a Piazzolla
Venerdì 9 marzo 2018
ha avuto luogo nell’ambito della Stagione concertistica “Elena Lipizer”
il “Concerto della Sera” dal titolo “Le stagioni del mondo”:
protagonista lo “Chagall String Quartet”, formato da Paolo Skabar –
violino I, Matteo Ghione – violino II, Jacopo Toso – viola, Ilsu Güresçi
– violoncello e la partecipazione di Igor Zobin – fisarmonica ed
elaborazione. In programma “Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi
(1678-1741), che fanno parte de “Il cimento dell’armonia e
dell’inventione”, raccolta di dodici concerti per violino, archi e basso
continuo pubblicata ad Amsterdam nel 1725: ognuna delle stagioni è
introdotta da un sonetto scritto da Vivaldi che dà adito
sullapartituraai momenti musicali: Primavera – “Giunt’ è la Primavera e
festosetti”; Estate – “Sotto dura Staggion dal Sole accesa”; Autunno –
“Celebra il Vilanel con balli e Canti”; Inverno – “Aggiacciato tremar
trà neri algenti”. Innumerevoli le versioni, gli arrangiamenti e
adattamenti delle “Stagioni”. In questo caso il basso continuo – còmpito
per prassi di unostrumento ad arco e uno strumento polifonico (quasi
sempreclavicembalo) – è stato affidato al violoncello e alla
fisarmonica “classica” di Zobin, perfettamente nel ruolo e nell’amalgama
sonoro, cui hanno cooperato e concorso con armonica ed euritmica
efficacia gli archi, con intensità anche nei Largo e negli Adagio della
partitura.
L’ensemble è composto da giovani musicisti, provenienti da varie esperienze cameristiche, che hanno fondato il complesso con l’intento di approfondire il tradizionale repertorio quartettistico, affrontare composizioni di rara esecuzione e opere prime, ottenendo così importanti riconoscimenti e apprezzamenti da critica e pubblico. Si è esibito per importanti festival, stagioni concertistiche ed istituzioni culturali in Italia ed all’estero. Il fisarmonicista Igor Zobin, vincitore e protagonista di numerosi concorsi nazionali ed internazionali, con lo Chagall String Quartet ha approfondito le principali composizioni di Astor Piazzolla (1921-1992), tra cui le “Cuatro estaciones porteñas”. In questo caso la fisarmonica ha preso il posto del bandoneòn, per eccellenza lo strumento del tango argentino. Qui forte è stata la suggestione sonora ed emotiva realizzata dal gruppo e in primis dal fisarmonicista. La sequenza delle esecuzioni ha visto l’alternanza delle “Stagioni-Estaciones”, delineando dei salti temporali e stilistici in un insieme davvero interessante, molto apprezzato dal pubblico. Le stagioni viste da due autori paradigmatici di Venezia e Buenos Aires (porteño, da puerto/porto, è il patrionimico usato per indicare gli abitanti della capitale argentina), accostati nelle loro composizioni in una performance applaudita perché musicalmente sicura da parte di tutti i componenti il “quintetto”: due violini, viola, violoncello, fisarmonica. Ancora Pizzolla nel bis, “Oblivión”, brano che è stato concluso da un’allusiva citazione con sequenza di note dalla “Primavera” vivaldiana. Soddisfazione manifestata ampiamente da parte degli spettatori all’uscita dal teatro.
Gianni Drascek
Marzo 12th, 2018