Applausi al “FADE OU3” al Teatro L. Bratuž per i “Concerti della Sera”
Applausi al “FADE OU3” al Teatro L. Bratuž per i “Concerti della Sera”
Venerdì
10 novembre, iniziato con la presentazione dei compagni musicisti da parte del
pianista del trio Giulio Scaramella, il terzo dei “Concerti della Sera” della
“Lipizer” si è dispiegato in modo musicalmente elegante e a tratti
sperimentale. “Fade Ou3” (fade out three/tre in dissolvenza… ma anche il titolo
di un celebre brano dei Radiohaed),
è formato da Scaramella
al pianoforte, in veste anche di “anchorman”,
Pietro Spanghero
al
contrabbasso e
Daniele Furlan
alla
batteria.
Scaramella si è avvicinato
allo studio del pianoforte
alla Scuola di Musica “R. Lipizer” e si è
diplomato con lode al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, in seguito è stato
partecipe in un quartetto del 1° premio al Concorso Internazionale “Città di
Treviso”; il
contrabbassista Pietro
Spanghero, anch’egli
diplomato
al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, ha conseguito la laurea di primo
livello e il master in musica jazz; il
batterista
Daniele Furlan
ha partecipato ai seminari di Simon Philips, Peter
Eskine e Alfredo Golino. Tutti esecutori, dunque, con una solida preparazione
strumentale e lo si è potuto verificare nella loro performance. Ispirazione, ma
non modello, del trio è quello di Keith Jarrett, quindi una musica rigorosa –
gli spartiti sui leggii lo testimoniano – anche se improvvisata, ma in sequenze
strutturate. L’intesa e l’amichevole frequentazione musicale dei tre ha creato
un soud dialogato e arricchito da un evidente e comune background fatto di
ascolto, teoria e prassi musicale. Scioltezza negli assoli, mai sovraccarichi o
peggio solipsistici.
Il trio ha proposto al numeroso pubblico – molti i giovani
– un programma comprendente brani originali e arrangiamenti e rivisitazioni
jazzistiche di autori classici: dallo Studio op. 25 n. 7
“Lento” di F. Chopin, l’Allegretto dalla
Sonata n. 6 in fa magg. di L. van Beethoven divenuto “The snake” / Il serpente;
di W.A. Mozart l’Adagio dal Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 KV 488,
il Mottetto in re magg. K 618
“
Ave Verum Corpus”
basato
sull’omonimo testo eucaristico del XIV secolo, qui in forma di suggestivo ed
evocativo blues, e un Minuetto divenuto “
Wolfgang in the dark”. E
ancòra: da P.I. Chaikowski “Il cigno nero” dal
balletto “Il lago dei cigni”, il brano dal titolo “The Black Swunk”
(proprio così! lo swunk è un ritmo swing-funky). Il pianista ha introdotto con
il suo arpeggiato “A Major Piece”, un pezzo tratto da
“
The isle of the
dead” op. 29 di
S. Rachmaninov,
ispirato alla celebre serie di cinque quadri di Arnold Böcklin, uno dei quali
Rachmaninov vide a Parigi e gli ispirò l’omonimo poema sinfonico, chiosato
musicalmente dal trio con interventi di piano elettrico-computer, a suggerire
la musica elettronica in modo piacevolmente integrato. Un Preludio di A.
Scriabin e il richiesto bis per terminare: “The man I love”, parole e musica
dei fratelli Gershwin, standard arcinoto e vivacemente applaudito, a concludere
un concerto di brani tratti dal primo CD di FadeUO3 e dal loro prossimo e imminente:
ringraziamenti “coram populo” del trio allo sponsor del secondo CD, presente in
sala, e all’Associazione “Lipizer” per la gradita e autorevole ospitalità.
Soddisfatto il pubblico in uscita dal Teatro Bratuž, che si è attardato a
complimentarsi con i giovani ma esperti musicisti per la qualità delle loro
improvvisazioni jazz.
Gianni Drascek
Novembre 17th, 2017