Straordinario concerto beethoveniano con il pianista C. Levi Minzi e la Filarmonica di Arad

Concerto beethoveniano Martedì 24 maggio alle ore 20.45 al Teatro “L. Bratuz” di Viale XX Settembre si è svolto il Concerto Straordinario promozionale organizzato dall’Associazione Culturale “Lipizer”. Il pianista Carlo Levi Minzi e la Filarmonica di Arad diretta dal Mo Giorgio Rodolfo Marini hanno proposto, al folto e attento pubblico presente, l’Ouverture da “Le creature di Prometeo”, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 “L’Imperatore” op. 73 e la Settima Sinfonia in La magg. op. 92: un programma completamente beethoveniano di grande appeal e valore musicale, presentato da altrettanto validi esecutori. Il Mo Giorgio Rodolfo Marini, medico e noto direttore d’orchestra, ha diretto la Filarmonica di Arad – Romania, composta per la maggior parte da giovani esecutori, con sicurezza e percepibile ma controllato trasporto. Ad iniziare l’Ouverture da “Le creature di Prometeo” op. 43, l’unica musica composta da Beethoven per balletto, rappresentato a Vienna al Burgertheater nel 1801, in seguito dimenticato tranne l’Ouverture che continua ad avere vita indipendente come brano da concerto, il cui finale contiene in forma di rondò il tema con variazioni che chiude la Sinfonia n. 3 “Eroica”. In seguito è salito sul palco il pianista Carlo Levi Minzi, allievo tra gli altri di Enrica Cavallo e docente presso il Conservatorio ”G. Verdi” di Milano, protagonista di concerti nelle principali città europee e americane, di numerose registrazioni radiotelevisive e discografiche, il quale ha eseguito il più imponente fra i concerti beethoveniani: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 “L’Imperatore” op. 73, il cui appellativo “Imperatore” non fa riferimento a Napoleone, bensì all’arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena, composto nel 1809, in tre movimenti Allegro – Adagio un poco mosso – Rondò; la caratteristica di Levi Minzi può essere riassunta nelle parole di Quirino Principe: “lettura tecnicamente impeccabile e sovrappiù di emozione…”, pienamente attuata nella sua rigorosa performance, corrispondendo ai numerosi applausi il bis Träumerei, Kinderszenen n. 7 di Robert Schumann. Dopo la pausa, la seconda parte del concerto ha visto nuovamente protagonista la rumena Filarmonica di Arad, diretta egregiamente dal Mo Marini, impegnati entrambi in una partitura, composta tra il 1811 e il 1812 nei movimenti Poco sostenuto – Allegretto – Presto – Allegro con brio, che così fu definita da Richard Wagner: «Questa sinfonia è l’apoteosi della danza. È la danza nella sua massima essenza, l’azione del corpo tradotta in suoni per così dire ideali». Beethoven ha ancora una volta richiamato numerosi appassionati, giunti anche dalla Regione per un appuntamento la cui straordinarietà è stata data soprattutto dalla possibilità di poter ascoltare in un unico concerto tre composizioni beethoveniane eseguite da grandi interpreti. Gianni Drascek
Maggio 31st, 2016