Gioiello donizettiano con l’Opera Giocosa de FVG.
Lunedì 18 Aprile 2016, alle ore 20.45, al Teatro “L. Bratuž” di Viale XX
Settembre, ha avuto luogo il tredicesimo “Concerto della Sera”
organizzato dall’Associazione “Lipizer”. Nella prima parte si sono
potuti ascoltare la sinfonia in re “La Veneziana” di A. Salieri, seguita
da due ”Interludi” dall’Opera Don Chisciotte di J. Massenet – molto
piacevole la melodica e malinconica parte del violoncello nel secondo – e
infine la musicalmente divertente “Kindersinfonie”, in tre movimenti,
del monaco benedettino E. Angerer, eseguita con vivacità e rigore
dall’orchestra: l’uso di strumenti non tradizionali quali la trombetta,
il tamburello, il piffero, la raganella, e la finale produzione
“soffiata” di bolle di sapone da parte di due orchestrali hanno reso
particolarmente divertente l’esecuzione della sinfonia.
La seconda parte ha visto la rappresentazione dell’Opera comica in un
atto di Gaetano Donizetti su libretto in francese, ma qui in
versione italiana, di Gustavo Vaëz “Rita, ou le mari battu”, composizione che precedette di due anni il celebre “Don Pasquale”: ne sono stati interpreti, rispettivamente nelle parti della locandiera Rita, di suo marito Beppe e del marinaio-primo marito Gasparo, il soprano Marianna Prizzon, il tenore Francesco Paccorini e il baritono Armando Badia. La parte cantata, eseguita con padronanza vocale dai tre protagonisti sia nelle parti solistiche sia nei duetti e nei terzetti, apprezzabili grazie alla precisione della dizione e all’espressività, e quella recitata mai “sopra le righe” e supportata dagli interventi parlati del “caratterista” Antonio Zugan nella parte del servitore, hanno dato modo di poter apprezzare questa poco nota ma pregevole composizione donizettiana, che ebbe la sua prima rappresentazione postuma Parigi nel 1860. Costumista Silvia Bartole e collaboratore al palcoscenico Francesco Pignataro: tutti presentati sul palco dal Mo Severino Zannerini, partecipe regista e direttore dell’Orchestra dell’Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia, che ha edotto il pubblico sulla trama dell’opera comica prima dell’inizio della rappresentazione: la locandiera Rita – novella Mirandolina -, creduta vedova del marinaio Gasparo che, il giorno delle nozze dopo averla picchiata, l’ha abbandonata ed è fuggito, si è risposata con Beppe, un ragazzo timido che questa volta è lei a maltrattare. Gasparo crede che la moglie sia morta e si presenta un giorno alla locanda, confidando a Beppe d’essere tornato per ottenere il certificato di morte della moglie per potersi a sua volta risposare con una bella canadese. Beppe è felice di liberarsi di Rita, moglie insopportabile e manesca, ma lei non vuole saperne più del vecchio marito. I due uomini decidono allora di affidare al gioco della morra la scelta su chi debba restarle a fianco, ma entrambi cercano di perdere. Alla fine, grazie a un sorteggio, il vincitore risulta Gasparo, però Rita non vuole ritornare a essere sua moglie. Infine, provocato da Gasparo che lo sollecita a usare in futuro – se necessario – anche il bastone con Rita, Beppe le dichiara il suo amore. Gasparo ottiene così di partire per il Canada e sposare laggiù la sua amata. L’opéra comique donizettiana, considerata un piccolo gioiello per la vivacità del concertato e la rispondenza fra tempi musicali e scenici, ha trovato nell’esecuzione goriziana piena riuscita, corroborata dagli applausi reiterati del numeroso pubblico.
Gianni Drascek
Aprile 24th, 2016