
Venerdì 25 Marzo 2011
ASSOCIAZIONE CULTURALE «MAESTRO RODOLFO LIPIZER» ONLUS
31ª STAGIONE CONCERTISTICA 2010-2011
con il patrocinio e il contributo del COMUNE DI GORIZIA – della REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA – del MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI, con il contributo della FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI GORIZIA.
Venerdì 25 Marzo 2011
ore 20.45
Il concerto che chiuderà la Stagione 2010-2011 (che riprenderà in Ottobre 2011) è affidato al
QUARTETTO STRADIVARIUS
composto dai violinisti
Stefano PICOTTI
e
Caterina PICOTTI
,
Annalisa CLEMENTE
– viola e
Andrea MUSTO
– violoncello, che nella seconda parte, diverrà Quintetto con la partecipazione del chitarrista
Giulio CHIANDETTI
. In apertura della serata verrà eseguito il Quartetto in Sol magg. KV 156 che fa parte dei sei Quintetti composti tra il 1772 e ’73 “per ingannare il tempo”: così il giovane MOZART scrisse al padre Leopold. In realtà sono dei veri gioielli compositivi, che rispecchiano in modo suggestivo la piccola “crisi romantica” attraversata dall’adolescente Mozart. Seguirà l’interessante Quartetto in Mi min. di G. VERDI, unica testimonianza del genere scritta dall’autore. Nonostante dichiarasse apertamente la sua avversione per la musica cameristica il Quartetto in oggetto non è certo un “esperimento”, bensì dimostra dimestichezza con la tradizione del periodo romantico, pur rimanendo originale e personale. Nella seconda parte verrà proposto il Quintetto per chitarra con quartetto d’archi op. 143 di Mario CASTELNUOVO-TEDESCO, dedicato al celebre chitarrista Andrés Segovia. La prima esecuzione si tenne a Los Angeles proprio con lo stesso Segovia e il Quartetto Paganini. Il compositore definì la sua composizione “melodiosa e serena, in parte neoclassica e in parte neoromantica, quasi schubertiana”, autore preferito da Castelnuovo Tedesco. L’altro Quintetto “Jeromita Linares” (chitarra e quartetto d’archi) è opera del compositore argentino Carlos GUASTAVINO, principale esponente del nazionalismo romantico argentino. Dalla ricca vena melodica espressiva emerge, con vigore, anche lo spirito popolare folcloristico. È un’opera veramente accativante e coinvolgente per lo spettatore.
Ottobre 7th, 2010
