Presentazione degli Atti del Convegno Internazionale sul Violino 1995

Anteprima Associazione Culturale “M° Rodolfo Lipizer” Gorizia – Italia ATTI CONVEGNO INTERNAZIONALE SUL VIOLINO (1995) a cura di G. Drascek – E. Lipizer Edizioni della Laguna – Mariano del Friuli (GO) – 2010 – PRESENTAZIONE – SALA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI GORIZIA – 14 APRILE 2011 – PREFAZIONE – Il XIII Convegno Internazionale sul Violino organizzato dall’Associazione “Lipizer” nel 1995 – anno anche della celebrazione del Centenario della nascita di Rodolfo Lipizer (1895-1995) – ha avuto per tema Sonate e Partite per violino solo di J.S. Bach nella Revisione fedelmente ricostruita, conforme al manoscritto autografo, con suggerimenti di segni d’interpretazione e diteggiature a cura di Rodolfo Lipizer. Il compito di analizzare sotto diversi e differenti punti d’indagine la revisione ancora inedita delle Sei Solo è stato proposto e affidato ad eminenti violinisti e relatori, coordinati dal M° Alessandro Solbiati. Dalle relazioni “molto diverse l’una dall’altra nel tipo di approccio” e alla luce di opinioni decisamente favorevoli ma alcune con qualche perplessità, è scaturito un sostanziale e diffuso apprezzamento dell’accuratissimo lavoro di Lipizer, lontano da una mera precostituita e acritica agiografia, cosa che lui stesso – credo – non avrebbe apprezzato. Lipizer conosceva a fondo il manoscritto bachiano della “Preussische Staatsbibliothek” di Berlino, autografo “paurosamente” privo di indicazioni e che contiene “tutto” in se stesso. Egli copiò accuratamente il manoscritto, cosa di per sé rara e “commovente”, approfondendone lo studio e cercando allo stesso tempo di seguire nel modo più scrupoloso possibile l’originale. Anche nei punti in cui sembra che egli abbia operato dei cambiamenti rispetto al manoscritto, è proprio questo invece che con “inequivocabile chiarezza” dà ragione al revisore. Leggendo l’edizione di Lipizer bisogna ammirare l’enorme cura, il rispetto del contenuto musicale e la persistente preoccupazione che il testo originale di Bach non venga “violato”. La revisione manifesta un intento decisamente moderno nella metodologia del dettato musicologico-strumentale ed è altresì molto attenta al rispetto del testo originale, tanto che il violinista Corrado Romano fu giustamente indotto, nel corso del suo intervento al Convegno, a qualificare Lipizer come “un precursore” nel campo della “fedeltà filologica”. Nella revisione delle Sei solo si ritrovano alcune tracce dell’influenza che Lipizer ricevette a Vienna nel corso dei suoi studi all’inizio del’900, nello specifico “ne porta il segno” la diteggiatura, che denota la ricerca di una vera “orchestrazione” per le quattro corde del violino. Il suo “immenso lavoro di revisione” è dimostrazione di grande logica, coerenza e testimonianza di una ricerca estremamente interessante, una ricerca di “modernità” che riflette per qualche verso la temperie estetica in cui si trovò immerso malgré lui, poiché – fa testo l’aforisma di Friedrich Schiller – come tutti anch’egli fu “figlio del suo tempo”: ciò non diminuisce il pregio del lavoro ma ne accresce invece la valenza, oltre che dal punto di vista musicologico, anche da quello squisitamente storico. Lascia ammirati quanto questa revisione, ormai lontana negli anni, sia moderna e attuale nel suo “incorruttibile assoluto rigore, scevro da ogni compromesso”. Le indicazioni proposte nella revisione sono molto intelligenti e utili per chiunque scelga di suonare le composizioni di Bach; esse sono un “tesoro di nuove idee e soluzioni”, finalizzato ad affrontare i molti problemi che questo lavoro monumentale pone al violinista. Vi sono tante idee “meravigliose” nella diteggiatura e nell’arcata che meritano di essere integrate in una qualsiasi interpretazione delle Sonate e Partite. Secondo Eduardo Berrio, Lipizer con le sue diteggiature attraverso l’uso di estensioni per evitare possibili glissandi o con un miglior movimento o posizione per la mano sinistra, sempre nel mantenimento della tessitura polifonica, ci trasporta in alcuni momenti verso sonorità nello stile di Heifetz. Alcune soluzioni, ad esempio nel tema della Fuga della prima Sonata, sono migliori – secondo Klopčič – anche di quelle delle edizioni di Flesch o Szeryng o Galamian. Ed è proprio nella pratica esecutiva che il violinista ha l’opportunità di apprezzare in tutta la sua profondità il lavoro di Lipizer: per esempio, con l’aiuto visivo di piccole frecce – segni pensati dall’autore – egli è accompagnato verso quale nota portare l’arco per continuare il tema o la melodia. Queste indicazioni sono molto importanti inoltre anche nel trattamento degli accordi. Ma veniamo ad un errore riscontrabile – secondo Jean Pierre Bayeux – in tutte le edizioni e che si trova nel Double della Corrente della prima Partita in Si minore: nel manoscritto bachiano è scritto Si-Sol , mentre tutte le edizioni propongono un Si- Fa ♯ . Dopo l’articolato e interessante dibattito che è seguito, si è giunti al riconoscimento della giustezza del Sol e alla proposta di editare la revisione proprio con questa nota, sicché l’edizione di Lipizer “avrà l’onore di essere l’unica che scrive secondo il manoscritto bachiano”. Insomma un importante e significativo scoop ! (Per un approfondimento esplicativo del tema si rimanda necessariamente alle pagine 107-110 degli Atti). Durante il Convegno sono emersi suggerimenti, consigli e avvertimenti e il fatto di aver spostato il “centro” della disamina sulla musica e derivato il discorso tecnico dalla musica è stato estremamente importante. Mi sembra pertinente, in ultima battuta, riportare le parole conclusive del M° Solbiati, ineccepibile e intelligente “conduttore” del Convegno: Come unico commento finale, vorrei far osservare che la fatica, lo sforzo e la stanchezza poi passano, mentre ciò che rimane, nei casi migliori e nelle relazioni molto interessanti che abbiamo sentito, è l’aver messo al centro il profondo e complesso lavoro che Lipizer ha svolto sulle Sonate e Partite di Bach e aver costruito tutti insieme attorno a questo una riflessione, chi più vicina alla lettura, battuta per battuta, dell’operazione di Lipizer, chi a mano a mano sul peso, il valore, la necessità delle revisioni, fino a parlare di interpretazione in assoluto e – scusate se è poco – di Bach stesso. Gianni Drascek, curatore
Agosto 16th, 2010